Universo Universo DC
Alter ego Diana Prince
Autore William Moulton Marston
Editore DC Comics
Apparizione dicembre 1941
1ª app. in
All Star Comics n. 8
Sesso Femminile
Abilità
- Volo
- Forza, velocità e sensi superumani
- Rigenerazione
Alleati JLA
Parenti
- Regina Ippolita (madre, deceduta)
- Donna Troy (sorella)
- Helena Kosmatos (sorella adottiva)
- Antiope (zia)
- Ippolito (cugino)
Wonder Woman è un personaggio dei fumetti creato da William Moulton Marston nel 1941, pubblicato dalla DC Comics, ed è considerata una delle tre icone di base dell'universo immaginario della DC Comics, insieme a Batman e Superman.
Il sito web IGN ha inserito Wonder Woman alla quinta posizione nella Top 100 Comic Book Heroes, ovvero la classifica dei cento migliori supereroi dei fumetti, dietro a Wolverine e davanti a Capitan America.
eorico del femminismo, Marston, come asserì poco prima della sua morte, avvenuta nel 1947,
creò il mito di Wonder Woman per dare un simbolo alle donne, un modello
che fosse in grado di portare avanti con forza le loro idee ed il loro
mondo:
« Il miglior rimedio per rivalorizzare le qualità delle donne è creare un personaggio femminile con tutta la forza di Superman ed in più il fascino di una donna brava e bella. » | |
(William Moultom Marston)
|
Ammantata dei colori della bandiera statunitense, il personaggio fa il suo esordio sul n.8 di All Star Comics (1941), per poi diventare uno dei personaggi più inarrestabili di tutta l'editoria a fumetti di genere supereroico.
Il suo esordio e la sua carriera sono, poi, uniche ed incredibili
soprattutto perché la maggior parte degli eroi dei fumetti e dei pulp magazine
di quel periodo erano incentrati intorno alla figura di un maschio
forte ed avventuroso, pronto a salvare la fanciulla di turno e a
mostrare muscoli e cervello fuori della norma. In maniera abbastanza
incredibile Wonder Woman divenne, ben presto, la protagonista di ben
quattro testate: una a sé intitolata, Wonder Woman, che esordì nell'estate del 1942, quindi sul già citato All Star Comics e su Sensation Comics, dove venivano pubblicate principalmente le avventure della Justice Society of America, nei cui ranghi era entrata nel corso del n. 12 di ASC; e infine sulle pagine di Comics Cavalcade, pubblicazione trimestrale dove era possibile leggere anche le avventure di Flash e Lanterna Verde.
Il personaggio supera la crisi che negli anni cinquanta colpisce l'industria dei comics a causa della ben nota crociata del dr. Wertham (Seduction of the Innocent, 1954)
che accusa i fumetti di minare l'integrità morale dei giovani lettori.
In particolare Wonder Woman, con i suoi vestiti ed i suoi modi
disinibiti, era ritenuto un pessimo esempio per le fanciulle del paese e
le situazioni sull'Isola Paradiso al limite dell'omosessualità. La
creazione di severe regole da parte della Comics Code Authority, unite al fatto che già dal 1947
Marston era morto lasciando le redini della serie ad altri scrittori
più tradizionali, causò una involuzione qualitativa e l'abbandono del femminismo convinto. È di questi oscuri decenni la creazione di Wonder Girl,
dell'aereo invisibile e di altre situazioni assurde o romantiche che si
allontanarono dallo spirito originario del personaggio.
A partire dal 1968 gli autori Mike Sekowsky, Dennis O'Neil e Dick Giordano rivitalizzarono la serie cambiando radicalmente lo status del personaggio che alla fine degli anni sessanta
risultava totalmente anacronistico. Wonder Woman perde tutti i suoi
poteri, abbandona il costume tradizionale ed assume l'identità di Diana
Prince. Grazie all'aiuto di un nuovo personaggio, I Ching, si addestra
nelle arti marziali
e affronta tutta una serie di avventure che, pur in uno stile
totalmente diverso, ritrovano l'antico spirito del personaggio.
L'esperimento avrà successo e la serie di Wonder Woman sfugge ancora una
volta alla chiusura, ma durerà fino al 1973 quando i poteri e il costume saranno ripristinati e le storie riprenderanno quelle della Golden Age, riscritte e ridisegnate.
Cambiamenti, però, arriveranno nuovamente: con il n.329 di Wonder Woman del 1986, il matrimonio con Steve Trevor chiudeva l'era di Diana Prince per aprire quella della principessa Diana.
Dopo Crisi sulle Terre infinite, infatti, la serie ricominciò dal numero 1 la pubblicazione delle avventure di Wonder Woman, che venne affidata a George Pérez, il quale prese al volo l'occasione per rivoluzionare non poco il personaggio, legandolo sempre più alla sua tradizione greca.
Questo arco di storie (una sessantina o poco più) sono probabilmente le
migliori mai realizzate sul personaggio, grazie alle quali Perez
dimostrò tutta la sua bravura non solo come disegnatore, ma anche come
narratore.
Nel luglio 2010, in occasione dell'uscita del seicentesimo numero della sua serie, DC Comics ha rinnovato il costume dell'eroina, ad opera di Jim Lee, con un paio di pantaloni neri attillati, un corsetto rosso e una giacca blu
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